Sulla città di Marc Chagall

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E’ tra i più celebri di Chagall, ma forse non è davvero un suo capolavoro. Personalmente preferisco le sue opere più mature, che paiono esplodere di colore e dove le pennellate acquisiscono un valore espressivo che qui non hanno ancora. Sulla città, però, ha un carattere tutto suo e di poche altre opere che l’artista realizzò nello stesso periodo. E’ un quadro fatto di speranza, prima che di memoria; che guarda al futuro prima che al passato. E’ del 1918, e Vitebsk, quella Vitebsk, con le sue case di legno, c’è ancora: nella realtà, come lì sulla tela. C’è appena stata la Rivoluzione e Chagall è un pittore già abbastanza famoso e tanto moderno da poterne essere considerato un “braccio estetico”. Gli è stato addirittura offerto di diventare “commissario artistico” di tutta la Russia. Ha accettato di esserlo solo per la provincia di Vitebsk, vuole avere il tempo di continuare a dipingere. E’ sereno, ad ogni modo. Basta osservare la delicatezza di quei colori, la pacatezza di quelle stesure, per capirlo. A Vitebsk ha appena fondato un’accademia. Soprattutto, ha sposato Bella Rosenfeld, il suo grande amore. E’ lei che nel quadro tiene tra le braccia. Sono loro due, quelli che stanno volando nel cielo della città, un po’ nuotando nell’aria, un po’ lasciandosi andare al vento dei sogni. E’ solo per lei, per sposarla, che è tornato da Parigi, nel 1914. Un altro momento sbagliato. Mentre stava ancora tentando di convincere i futuri suoceri, ricchi commercianti di gioielli, dei propri buoni propositi e della solidità della posizione che aveva raggiunto, era scoppiata la Prima Guerra Mondiale e non era più potuto ripartire...fonte: https://www.agoravox.it/Un-opera-per-questi-giorni-Marc.html


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