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Le tombe del Sasso

In alcuni oliveti posti tra le due strade che prendono origine dal breve percorso che dalla Fonte Vecchia porta al Sasso, e cioé negli oliveti compresi tra la strada del monte, la strada del Sasso e le macchiette soprastanti, da molto tempo e saltuariamente venivano alla luce delle tombe formate da lastroni di pietra disposti ai lati come parete e superiormente come copertura. I lastroni erano più o meno grandi e talvolta unici, come quello venuto alla luce nel 1946 in una tomba situata sul margine alto dell' oliveto dei Mancini...la questione è quella di precisare, sulla base degli elementi attualmente disponibili, in quale periodo sia possibile riconoscere una forma di autocoscienza “umbra”. Sebbene ormai si affermi che con la prima età del Ferro, se non addirittura in epoche precedenti, inizi la differenziazione delle culture attestate in epoca storica nei vari distretti geografici d’Italia, nell’ambiente degli Italici orientali le testimonianze archeologiche di IX e di VIII sec. a.C. mostrano un’indiscussa affinità che coinvolge la fascia centrale della penisola. Sostanzialmente analoghi sono infatti i caratteri delle fasi iniziali delle culture umbre, sabine, picene, medio-adriatiche: affinità che possono, da un lato, agganciarsi all’unitarietà d’origine dei diversi gruppi da quella conca reatina ove la tradizione antica associa Umbri, Aborigeni, Pelasgi e da cui fa discendere il fondatore della sabina Cures e, dall’altro, all’evanescenza dei confini assegnati agli Umbri dalla stessa tradizione...