Data: 1687

Alla fine del seicento regnava il caos sul problema della longitudine e non mancavanbo anche le parodie. Mentre per risolvere la questione della latitudine bastava diventare orbi a causa dell' osservazione costante del sole, risolta poi nel 1595 con John Davis che introdusse un astrolabio che permetteva di calcolare l'altezza del sole voltandogli la schiena, per la longitudine entravano in scena teorie bislacche come quella del cane ferito, che consisteva nell' imbarcare un cane, mentre a terra un assistente applicava il medicamento con le polveri che a distanza provocavano i guaiti del cane, che andavano a scandire gli intervalli di tempo dei medicamenti dal punto di partenza dando un riferimento temporale chiaro ah ah! Ci sarebbe da contestare che un cane ferito di proposito portato a bordo non era meno traculento dell' epoca dell' quadrante di Giobbe risolta poi con i retroquadranti, con cui un capitano di nave su venti per l'appunto diventava orbo a forza di osservare il sole!

Fortunatamente comparve a sostegno la soluzione della declinazione magnetica che grazie alla bussona consentiva al navigante con il chiaro di stelle, di trovare la longitudine calcolando la distanza fra il polo magnetico e il polo geografico. L'ago della bussola punta verso il nord magnetico, la stella polare si libra sopra il polo geografico. Quando la nave procede a est o ad ovest lungo un qulsiasi parallelo, il navigante può notare la distanza tra polo magnetico e polo geografico e pertanto si poteva tracciare una tabella che collegasse la longitudine alla distanza osservabile fra il polo magnetico e il polo geografico.