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Posted by Umbriaway Consulting on 2020-12-24

Castello di Fossato di Vico

Fossato è un castello situato nella zona nord-orientale della regione al confine tra Umbria e Marche all’interno del Parco del Monte Cucco. E’ uno di quei Borghi dove ancora si respira un’aria medievale passeggiando fra i sui vicoli coperti da caratteristiche arcate (Le Rughe). più antichi reperti archeologici che testimoniano la presenza umana in epoca Italica rinvenuti in territorio fossatano sono costituiti da manufatti bronzei che risalgono al VI sec. a.C. e provengono tutti dalla montagna, dagli Appennini, testimonianza che la vita allora si svolgeva lassù, dove tra l’altro, favoriti dalla situazione orografica, si incontravano gli Italici dei due opposti versanti, i popoli pastorali e transumanti della cosiddetta “facies appenninica”. Nel Trecento, cioè circa due millenni dopo, quella che è oggi cima Aiale (campum crescionis nel Medioevo) e divide i territori di Fossato e Fabriano, nonche l’Umbria dalle Marche, è definita in una pergamena luogo “ubi consueti per antiqua tempora fieri iustitia” cioè luogo ove fu solito nei tempi antichi amministrare la giustizia. Dunque uno dei pochi punti della lunga catena appenninica nel quale Umbri e Piceni e tanti altri popoli degli opposti versanti appenninici s’incontravano, scambiavano prodotti, stipulavano patti sotto la garanzia di qualche divinità. Questo accadeva in epoca pre-romana, in quanto in epoca romana la giustizia viene amministrata ad Helvillum, corrispondente all’attuale Borgo o via F. Venturi, cioè in paese. Helvillum quindi è la Fossato di epoca romana, importante per la sua posizione sulla via consolare Flaminia e la ritroviamo in tutti e quattro gli Itineraria pervenutici dalla romanità, cioè nell’ordine il Gaditano (o vasi di Vicarello), l’Antonino, il Gerosolimitano o Bordigalense, la Tabula Peutingeriana. Per l’Antonino ( II sec. d. C.) era un vicus aggiungendo che era un “diverticulum ab Helvillo – Anconam”, mentre per l’Itineraria Gerosolimitano (prima metà del IV sec. d.C.), era l’unica mansio tra Fano e Roma. Era dunque un insediamento transitatissimo e con servizi idonei al traffico che vi si svolgeva sulla principale arteria centro-italiana a 124 miglia da Roma che scavalcava gli Appennini nel punto più facile di tutto il nord-est umbro. A sottolineare ulteriormente l’imponenza di Helvillum basti aggiungere che le località lungo la Flaminia oggi limitrofe di Fossato, negli Itineraria o non compaiono mai, come nel caso di Sigillo e Costacciaro, o compaiono solo una volta, come nel caso di Gualdo, definita Ptanias nel Gerosolimitano. Il territorio fossatano è perciò ricco di testimonianze dell’epoca romana, ma tra esse spicca il rinvenimento di un tempio del II secolo a.C. alla dea Cupra venuto alla luce nel 1868 al Borgo in voc. Aia della Croce e ricco anche di quella lamina con la scritta in lingua umbra e caratteri latini ora al Museo Archeologico di Perugia. Helvillum presumibilmente scompare durante la lunga guerra goto-bizantina, conclusasi proprio in questa area nel 552 d.C. nella la Battaglia di Tagina nella quale trovò la morte lo stesso re dei Goti Badwila, chiamato anche Totila,con la vittoria dei Bizantini i quali sono i presumibili fondatori del castello di Fossato, quella Rocca alto-medievale di cui sul vertice del colle (m 581 slm) resta il rudere chiamato Raccaccia, utile ad accogliere i sopravvissuti, ma soprattutto a fungere da guardia alla Flaminia, come rivela lo stesso termine greco (la lingua dei Bizantini) di “Fossaton”, significante fortificazione in altura.

Fonte

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