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Posted by Umbriaway Consulting on 2017-09-03

Fonte Vecchia

Una presenza vitale. La fonte vecchia di Colle ha tenuto in vita il paese per decine e decine di anni visto che la portabilità come la conosciamo noi in stile condominio entra in voga approssimativamente solo negli anni '50. L'acqua dà la vita alla popolazione locale, che attinge alla fonte per lavare e abbeverarsi ma non solo, durante la seconda guerra mondiale molte famiglie hanno protetto i loro figli sotto la costruzione muraria della fonte vecchia oggi rimodernata e ristrutturata secondo le esigenze dei tempi. Quattordici sorgenti di acque termali, diciassette fonti di acque minerali, sette fiumi, sei laghi, nove cascate, rapide e forre. Questi i numeri dell'Umbria, una regione ricca di fonti naturali che hanno contribuito a nutrire la sua natura verde e incontaminata. Oltre alla possibilità di gustare delle ottime acque minerali aventi diverse proprietà, l'abbondanza di acqua in natura ti darà la possibilità di cimentarti in sport acquatici come il rafting, il sup, il kitesurf e il windsurf nei luoghi dedicati a queste attività. Devi sapere che le acque di alcune sorgenti umbre vengono imbottigliate, altre vantano caratteristiche termali che racchiudono proprietà benefiche, mentre alcune sorgenti naturali sono legate a delle leggende. La maggior parte delle sorgenti di acque minerali con caratteristiche oligominerali sono ubicate negli acquiferi carbonatici della dorsale appenninica, nei comuni di Scheggia-Pascelupo, Gualdo Tadino, Nocera Umbra, Foligno, Sellano, Cerreto di Spoleto, Gubbio. A ridosso dei massicci carbonatici dei Monti Martani, oltre alle altre fonti di acqua oligominerale quali la Amerino, la Fabia e la Fonte Aura, troviamo le acque medio-minerali effervescenti naturali nei comuni di Massa Martana, San Gemini e Acquasparta. Completa il quadro delle acque oligominerali la Sorgente Tione ubicata nei complessi vulcanici del comune di Orvieto. L'Umbria può vantare anche un patrimonio di acque riconosciute utilizzabili per gli usi termali. Le acque Sangemini, Fabia, Amerino, Sanfaustino ed Angelica, oltre ad essere imbottigliate sono fruibili anche per le cure idropiniche presso strutture termali stagionali aperte nel periodo estivo. Le Terme di Fontecchio a Città di Castello e le Terme S. Felice (meglio note con il nome di Terme Francescane) a Spello rappresentano invece due luoghi nei quali poter effettuare cure inalatorie, fanghi e bagni. La balneoterapia è riconosciuta anche per l'acqua Fonteserra di Umbertide, utilizzata presso Villa Valentina a Umbertide. Gli Antichi Bagni di Triponzo, a Cerreto di Spoleto, sono tornati ad essere fruibili dopo oltre trent’anni. Si tratta dell’unico stabilimento termale in Umbria alimentato con acqua solfurea ricca di calcio che, indipendentemente dalla stagione, mantiene la sua temperatura costantemente a 30°C, con notevoli caratteristiche e qualità terapeutiche. Le terme sono interamente immerse nel verde bosco umbro: in questo luogo sgorgano 18 sorgenti di acqua termale solfurea dal colore verde smeraldo. Altre sorgenti di acqua minerale ad uso termale attualmente non utilizzate sono le Terme del Centino o del Cacciatore in comune di Nocera Umbra (PG); Terme di Parrano in comune di Parrano (TR); Fonti di Tiberio in comune di Castel Viscardo (TR); Castello di Ramici nei comuni di Alviano (TR) e Lugnano in Teverina (TR). Sorgenti naturali e leggende. Bevagna, fonti dell'Aiso: si tratta di una sorgiva profonda oltre 15 metri, ma con una superficie di appena 500 metri quadrati. Una leggenda, nota sin dal XVII secolo, collega al lago la scomparsa dell'ingrato contadino Chiarò che fu punito per aver lavorato i campi nel giorno della festa di Sant'Anna e fatto sprofondare nel lago con tutta la sua casa. Sellano, Forfi: esiste una grotta in cui l'acqua, traspirando dalle pareti, forma piccole vasche naturali alle quali vengono attribuiti poteri rigeneranti. Al Monte Subasio esistono circa 88 sorgenti, tra le quali quella del Fosso delle Carceri sembra essere indicatore dell'arrivo di qualche sventura. La sorgente ha infatti carattere intermittente, sgorgando ogni 20/30 anni circa; ogni volta che è iniziata a zampillare nuovamente, si sono verificati fatti negativi o disgrazie. Semplici coincidenze? Fonti del Clitunno: di queste fonti ne parlava proprio Plinio il Giovine, con queste parole: "Hai mai veduto le Fonti del Clitunno? Se non ancora, e credo di no, altrimenti me ne avresti parlato, valle a vedere. Io l'ho viste da poco e mi rammarico di averlo fatto troppo tardi". Si diceva che le acque del Clitunno conferissero ulteriore candore al bianco mantello dei buoi che qui erano soliti abbeverarsi ed immergersi.

Fonte

Pilo Albertelli, umbriatourism