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Posted by Umbriaway Consulting on 2017-09-10

Chiesa San Benedetto

La rivista Medioevo specializzata nel settore é la più autorevole a livello nazionale per quanto riguarda l'età di mezzo. Nel numero di Settembre 2017 c'è uno speciale sui giochi delle porte di Gualdo, ma non solo, la rivista parla tantissimo della storia locale, ecco ad esempio come rielabora il mito della chiesa nuova di San Benedetto: edificata nella seconda metà del XIII secolo insieme all' annessa abbazia camaldolese, la basilica cattedrale di S. Benedetto, domina la piazza maggiore di Gualdo Tadino. Quasi la chiude sul lato orientale, con la sua facciata romanico-gotica, il grande rosono scolpito e il campanile neo romanico. Il duoco é chiamato anche San Benedetto Nuovo per distinguerlo da un' altgra costruzione San Benedetto Vecchio. Il più antico insediamento benedettino di Gualdo risale infatti agli inizi del X secolo: si trattava di un modesto cenobio intitolato ai Santi Nicolò e Vito, ubicato presso il fiume Feo, nella piana sottostante l'attuale centro abitato. L'insediamento fu voluto dalla famiglia feudataria dei conti di Nocera. Nel 1006 il conte Offredo di Monaldo II acconsentendo pare al desiderio di San Romualdo, fondatore dell' ordine Camaldolese, eresse un nuovo e più grande monastero, intitolato a San Benedetto e la nuova struttura grazie alla generosità del conte ebbe un patrimonio fondiario e l'appoggio delkle potenti politiche locali che ne favorirono la crescita. Nel corso del XI secolo divenne protagonista della vita religiosa ed economica del territorio di Gualdo. Nel giro di pochi decenni attraverso donazioni e acquisti. la forza economica della comunità religiosa si fece immensa e vari privilegi pontifici ne confermarono le pertinenze e i diritti, tra cui quello di essere direttamente soggetto alla Sede Apostolica. Nel XII secolo il monastero aderì alla riforma bene3dettina camaldolese. Qualche sintomo di difficoltà si palesò negli ultimi anni del XIII. Nel 1198 Innocenzo III acconsentì alla richiesta dei monaci di trasferirsi in un luogo più sicuro e l'anno successivo incaricò il vescovo di Nocera Ugo Trinci di visitare e riformare l'abbazia. All' inizio del 200, forti della concessione pontificia, i monaci si trasferirono entro le mura di Gualdo dove furono edificati la chiesa e il monastero detti di San Benedetto Nuovo. La sede originaria abbandonata acquisì la denominazione di San Benedetto Vecchio. Tra i monaci illustri della nuova sede va ricordato il beato Angelo da Gualdo Tadino, nato nella villa di Casale nel 1270 ed entrato giovanissimo in monastero dopo un pellegrinaggio a Santiago de Campostela. Angelo condusse vita vita eremitica in una cella isolata e morì in ottobre di santità il 15 gennaio 1324, il suo corpo fu collocato sotto l'altare della chiesa abbaziale, presso il quale si sviluppò un intenso culto. Nel primo quattrocento il monastero entrò in una crisi lenta e irreversibile e cominciò a paventarsi il passaggio al regime commendatario. Vi si oppose con forza l'ultimo abate, il gualdese Giovanni Matteo Bongrazi. Alla sua morte nel 1485, Innocenzo VIII procedette però alla trasformazione del monastero in commenda, che assegnò al cardinale Giovanni Battista Savelli, legato pontificio di Perugia e dell' Umbria. La piccola famiglia monastica superstite continuò a risiedere in S Bendetto ma senza accogliere nuovi monaci. L'ultimo religioso morì nel 1518. Perduto il monastero i gualdesi cercarono di ottenere per S Benedetto una nuova dignità ecclesiastica e nel 1530, approfittando della visita a Gualdo di Clemente VII richiesero, invano, la sua erezione in collegiata. La richiesta fu più volte reiterata fino a che nel 1818 monsignor Francesco Piervissani, vescovo di Nocera Umbra e abate commendatario, ottenne da PIO VII l'abolizione della commenda e l'accorpamento dei benefici di S Benedetto alla mensa episcopale di Nocera Umbra. A ciò si opposero i gualdesi che nel 1847 conseguirono da Pio IX il distacco del monastero dalla mensa vescovile e la sua erezione in collegiata con capitolo di 8 canonici e dignità arcidiaconale. Il collegio canonicale fu formalmente costituito nel 1848, alla morte del vescovo Piervissani. Tra il XIX e il XX secolo la chiesa fu ristrutturata e riccamente decorata grazie alla liberalità di monsignor Roberto Calai Marioni, gualdese e vescovo titolare di Esbon. Il 2 gennaio 1915 Benedetto XV assegnò alla diocesi di Nocera Umbra la nuova denominazione "di diocesi di Nocera Umbra e Gualdo Tadino" ed elevò la chiesa collegiata di S Benedetto a cattedrale honoris causa tantum. Nel 1989, infine, Giovanni Paolo II per i 1500 anni della nascita di Benedetto da Norcia, le conferì il titolo di basilica minore - Andrea Maiarelli

Fonte

rivista Medioevo