I gradi della Scala Richter e la magnitudo dei terremoti: al giorno d’oggi, quando si verifica un terremoto, viene indicata la MAGNITUDO: si fa quindi riferimento alla Scala Richter e non ad altri sistemi di misurazione. La magnitudo viene calcolata con parametri piuttosto complessi che in questa sede non avrebbe senso illustrare nel dettaglio: quello che invece può essere più interessante è l’analisi dei diversi gradi. In sostanza, comprendere a cosa corrispondono i vari valori della scala Richter ci permette di comprendere qual è l’intensità del terremoto e il suo grado di distruttività. Vediamo quindi quali sono i gradi della scala Richter e a cosa possono essere paragonati per comprendere l’intensità di un terremoto:
Dal Primo al Terzo Grado: scosse lievi Il Primo Grado della scala Richter identifica terremoti molto lievi e quasi impercettibili, mentre con il secondo grado la scossa può essere avvertita nelle immediate vicinanze ma non provoca alcun danno. Un terremoto di 3° grado può causare qualche danno localmente ma siamo ancora in un livello di pericolosità ridotto.
Dal Quarto al Sesto Grado: scosse forti: dal Quarto al Sesto grado della scala Richter troviamo le scosse di terremoto definite forti, che provocano danni a persone e cose entro un certo limite di distanza. Una scossa di 4° grado equivale alla bomba che venne lanciata su Hiroshima nel 1945, mentre quando si entra nel 5° grado significa che ci si trova in presenza di un sisma distruttivo, con un raggio d’azione di 10 Km, mentre con il 6° grado il raggio aumenta a 30 Km.
Dal Settimo al Nono Grado: scosse distruttive. Un terremoto di 7° grado ha una potenza distruttiva enorme: un esempio di sismi di questo tipo si può rintracciare nel terremoto che colpì San Francisco nel 1906. Dall’ottavo al nono grado della scala Richter ci troviamo invece di fronte a sismi dalla potenza davvero distruttiva: il grado più alto identifica una scossa con potenza superiore di 3 milioni di volte rispetto al 4° grado.