Ville Santa Lucia

dista 10 Km da Nocera Umbra
lat/long: 43.1900, 12.8536
abitanti: 20 - 30
zona climatica: E
zona sismica: 2
metri slm: 664
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Ville Santa Lucia di Nocera Umbra

Ville Santa Lucia fa parte del comune di Nocera Umbra, in provincia di Perugia, in Umbria.

Storia

Ville era il maggior centro abitato tra quelli dipendenti dal Castello di Salmaregia, e ne era considerato il « Borgo ». Qualche volta è chiamato “ Campilla “ e per distinguerla dalle altre « Ville » del Castello, fu chiamata di Villa Superiore, con riferimento alla sua situazione, solo più tardi fu denominato semplicemente « Villa » o « Ville ». Ignoriamo quando fu edificata la chiesa di questa frazione, ma esisteva alla metà del Duecento. I testamenti di Sebilia e di Monalduccio (1278-1279) e i successivi dei loro congiunti menzionano la chiesa di S. Lucia con l’aggiunta ora di « Campilla » ora di « Somaregia ». Dalla nota esecutoria del testamento di Giunio, fratello di Monalduccio (1305), risulta che si tratta d’una sola e medesima chiesa, ché nel testo è detta di Campilla. È poi menzionata nelle “Collettorie Vaticane” del 1333-1334, che recano nelle note quanto segue:

3983. « (Il collettore) ricevette da D. Scagno per la parte di S. Giovanni della chiesa di S. Lucia di Somaregia, 8 soldi e un denaro cortonesi ».
4128. « Il rettore della chiesa di S. Lucia di Somaregia, 16 soldi e 4 denari cortonesi ».
4262. « D. Giovanni di Penacchione, per la chiesa di S. Lucia della Rocca e per quella di S. Lucia di Somaregia, pagò 40 soldi e 6 denari cortonesi ».
4531. « D. Giovanni, rettore di S. Lucia, pagò 13 soldi cortonesi ».
4583. « D. Giovanni, prebendato della chiesa di S. Lucia di Somaregia, 10 soldi cortonesi ».

D. Giovanni era anche parroco della chiesa del Castello; D. Scagno lo coadiuvava come cappellano per S. Lucia di Ville. Compita, figlia di fu Cagno di Bonasera di Belvedere e moglie di Antonio di Nascimbene, nel suo testamento dettato il 24 aprile 1390, lascia una somma « alla chiesa di S. Lucia della Villa Superiore, per i lavori della chiesa stessa », cioè per restauri. Superò le vicende del secolo seguente e Mons. Camaiani nella sua visita del 1573 la trova in efficienza con grado di parrocchia e con parroco. Non però nel migliore stato possibile, è in parte senza coppi e ci piove dentro, le pareti mancano d’intonaco, all’esterno intorno ai muri si accumula la terra che produce umidità nell’interno. Ordina pertanto che sia rifatto il pavimento, si accomodi il tetto, s’imbianchino le pareti, si sterri all’interno, ecc. e alle spese si provveda coi frutti del beneficio e coi contributi dei parrocchiani, e di seguito fioccano intimazioni di pene spirituali e materiali. Il parroco era D. Simeone Bottani che prendeva cura anche di Giuggiano; lo stesso non avendo casa a Ville, abitava a Salmaregia, vicino al parroco di lì; anzi piantava in asso parrocchia e parrocchiani e se ne andava a Nocera. Il Visitatore Camaiani pertanto ordina il sequestro parziale dei frutti del suo beneficio in proporzione del tempo in cui è stato assente e lo ammonisce a risiedere in parrocchia, pena la privazione del beneficio, e ordina che il ricavato del sequestro venga usato per il restauro della chiesa, al quale devono contribuire tutti i parrocchiani, altrimenti la farà chiudere. In quell’epoca ( 1573 ) Ville contava 34 famiglie, Giuggiano 36. Nel 1605 il parroco D. Felice Benincampo di Nocera celebrava la Messa in S. Lucia ogni due domeniche, mentre le altre andava a dirle a S. Fortunato. Il Visitatore stabilisce che in futuro la dica sempre a S. Lucia, pena la sospensione. Nello stesso anno in una visita apostolica furono riscontrati problemi di umidità quindi fu imposto di eseguire uno sterro e di imbiancare le pareti, ma nella successiva visita del 1608 il Visitatore trova gli stessi problemi, quindi ordina al parroco di provvedere minacciandolo altrimenti di multa. Il Visitatore impone al parroco, pena 5 scudi, e ai parrocchiani, pena il divieto d’entrare in chiesa, di far scavare un fosso più profondo intorno alla chiesa per impedire l’umidità, inoltre di accomodare il tetto, mettere sbarre alle finestre ecc. Nel 1610, non s’era ancora riusciti ad ammattonare la chiesa e il Visitatore rinnova le intimazioni delle Visite precedenti. Il povero D. Benincampo sotto lo stimolo di tante minacce, aveva finalmente trovata una casa dentro i limiti della parrocchia, non però presso la chiesa, ma in vocabolo Val di Campo. Il Visitatore dice che neanche questo si può tollerare: il parroco deve abitare vicino alla chiesa, perciò, entro un anno, obbliga lo stesso e la comunità a costruire la casa parrocchiale a spese di entrambi. Nel frattempo si era provveduto a rifare il pavimento alla chiesa ma non era venuto piano; il Visitatore comanda pertanto che sia livellato. In quell’anno la parrocchia contava 38 famiglie, con 165 adulti e 98 fanciulli. La chiesa di S. Lucia in questo periodo, nelle “Relazioni delle Visite”, viene denominata anche, « S. Lucia di Salmaregia », in seguito si comincerà a chiamare S. Lucia di Ville. Così nel 1638, il Visitatore ordina a D. Pasquino Santucci, parroco di « S. Lucia di Ville », di accomodare i muri della chiesa. Nel 1706, il Visitatore osserva che la casa parrocchiale non è ancora stata edificata; il parroco D. Giuseppe Ceccari abitava coi consanguinei: evidentemente era nativo del luogo. La casa parrocchiale non è stata mai costruita e manca anche ai nostri giorni. La chiesa è stata rifatta completamente e decorosamente negli anni 40 del nostro secolo dal compianto parroco Don Giocondo Marchigiani. La chiesa medievale, era disposta in maniera trasversale di come la vediamo ora; infatti era disposta in senso Ovest – Est e la porta ad ( ovest ) era sul braccio destro della navata. Il fonte battesimale ha subito lesioni ed è conservato in un fondo in attesa di restauro. La chiesa è stata recentemente rimessa a nuovo dopo gli eventi sismici del 1997 ed è in buono stato anche se ha perso definitivamente la connotazione strutturale iniziale - fonte I LUOGHI DEL SILENZIO

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