Data: 1530

Sir Isac Newton aveva cominciato a mettere un pò d'ordine negli studi sui moti della luna con la sua teoria della gravitazione universale e il progresso scientifico rafforzava il sogno che un giorno i cieli sarebbero serviti a calcolare la longitudine. Una pista destinata a estinguersi visto che lontano dai covi collinari degli astronomi, gli orologiai e gli artigiani battevano una via diversa per arrivare alla soluzione dello stesso problema. Alcuni appassionati di orologi ritenevano che sarebbe bastato un buon misuratore del tempo per risolvere la questione. A cominciare dal 1530 l'astronomo fiammingo Gemma Frisius salutò nell' orologio meccanico un concorrente dei moti delle stelle nello sforzo di calcolare la longitudine in alto mare.

Il tempo sta all' orologio come l'intelligenza sta al cervello. L'orologio grande o piccolo che sia, grossa pendola o delicato gingillo, in qualche modo contiene il tempo che si rifiuta di essere imbottigliato come il genio della fiaba che viene incapsulato dentro una lampada. Che scivoli come sabbia o sia scandito da rotelline incastrate in altre rotelline, il tempo fugge ineluttabile sotto i nostri occhi e continua a fluire senza posa. Quello che possiamo sperare da un orologio é che ne registri il flusso, nient' altro.