La crisi del seicento

Cicli e ricicli storici, imparare dal seicento come ci suggerisce Vico. Quale decadenza e quale declino per questo secolo paradossale che mette in moto con la rivoluzione scientifica il mondo moderno? Fu la scoperta dell' America che diede inizio allo sgretolamento del vecchio mondo e diede impulso al declino dell' economia italiana con le repubbliche marinare senza prospettive nel Mediterraneo? Fu l'egemonia spagnola a renderci deboli? Furono le disgrazie come guerre e pestilenze ad aggravare il quadro generale? Il dibattito è aperto!

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Croce Benedetto

Malgoverno spagnolo?
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Particolarmente interessato al problema della decadenza italiana nel Seicento fu Benedetto Croce che ne scrisse in due sue opere: La Spagna nella vita italiana durante la Rinascenza (Bari, 1917) e Storia del regno di Napoli (Bari, 1924) nelle quali osservava come il periodo che va dalla pace di Cateau-Cambrésis (1559) alla Guerra di successione spagnola (1701-1714) segnò indubbiamente una profonda decadenza italiana. Croce si domanda se questo regresso italiano vada attribuito al malgoverno spagnolo in Italia di cui tanti hanno parlato, come quello letterariamente descritto ad esempio da Alessandro Manzoni nei suoi Promessi sposi, oppure se le cause della decadenza non siano da rintracciare nell'Italia stessa. Conducendo un discorso storico-filosofico Croce rileva come non si possa corrompere nessuno che non sia disposto a farsi corrompere per cui «La verità [...] è da cercare in altro verso; ossia nel riconoscere che l'Italia e la Spagna erano entrambe, a quel tempo, paesi in decadenza [...] una decadenza che s'abbracciava a una decadenza [...] Se l'Italia fosse stata, come non era più, ricca ed operosa, avrebbe agevolmente scosso il dominio dei cenci spagnoli, come fecero i Paesi Bassi.» ...

Fanfani Amintore

rivoluzione dei prezzi
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Secondo Fanfani il problema della nostra decadenza economica e culturale risale al secolo XVI quando l'Italia cominciò a risentire della Rivoluzione dei prezzi. «È abbastanza noto che le classi dirigenti dell'economia italiana nel corso del Cinquecento passano dall'industria e dal commercio ai prestiti mobiliari e agli investimenti fondiari; in altre parole si trasformano da categorie a reddito mobile a categorie a reddito fisso; da proprietari di merce la cui stima cresce continuamente per effetto del generale aumento dei prezzi a proprietari di capitali mobiliari ed immobiliari (se affittati) che a scadenza fissa daranno un reddito predeterminato, il cui potere d'acquisto nel frattempo si riduce» ...

Hobsbawm Eric

No sviluppo tecnologico e incremento demografico
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Secondo altri studiosi, tra i quali Eric Hobsbawm, «[...] la crisi fu dovuta in primo luogo all'incapacità di eliminare alcuni ostacoli di natura generale che impedivano il passaggio ad un sistema capitalistico pienamente sviluppato»: a loro parere, nonostante lo sviluppo verificatosi nel corso del XVI secolo, la società europea sarebbe rimasta essenzialmente una società feudale e ciò avrebbe ostacolato lo sviluppo del mercato e la trasformazione delle tecniche produttive. ...

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